Nei giorni scorsi il regista Nanni Moretti in una bellissima intervista a Repubblica ha – involontariamente? –  acceso una polemica nei confronti dell’ex presidente della Camera Bertinotti, accusato di aver “fatto perdere 10 anni all’Italia” togliendo l’appoggio al governo Prodi.

Il che – corrispondendo alla verità storica – non dovrebbe essere motivo di polemica.

Moretti concludeva con questa risposta: Non si sa come sarebbe andata però si sa che Bertinotti quella scelta l’ha pagata uscendo di scena di lì a poco. (…) “Ci mancava anche che restasse sulla scena”.

Bertinotti, toccato su un punto sul quale non ha evidentemente ancora fatto pace con la propria coscienza e ignaro che quella scelta decretò la letterale cancellazione di una forza politica che viaggiava su un 8%, oggi ha risposto. Un esercito di facchini è stato incaricato di trasportare in conferenza stampa anche la corrispondente coda di paglia.

Si sa, la verità fa male.

Nessuno mi può giudicare

canta Gene Pitney

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Andrea Marzi

il prossimo appuntamento con Distorsioni sarà lunedì 26 marzo

9 Commenti

  1. @ Federico Tamburini
    “Dite quello che volete ma a me Bertinotti manca”
    Caro Fede, non so se si tratti di un caso di omonimia ma a me sinceramente il Bertinotti del post, che è anche quello che avrà 4 addetti della Camera a disposizione fino al 2018 più viaggi aerei gratis e un’infinità di benefit (è ufficiale, Casini ha rinunciato, lui e altri no)… Beh, a me quel genere di politico non manca.

  2. Dite quello che volete ma a me Bertinotti manca e sembrano passati almeno vent’anni dalla sua “dipartita”. Gaioing, credo che cercare di individuare un momento preciso in cui sia iniziata la nostra rovina sia un’impresa troppo ardimentosa, anche per te:)

  3. mi dispiace non riuscire a spiegarmi.
    d’alema è una sineddoche, una parte che indica il tutto (d’alema è quindi: prodi, veltroni, il pd, … tutta questa roba qui, insomma).
    se bertinotti non li avesse fatti cadere, sarebbero rimasti lì più a lungo. ovvio che un loro fedelissimo ce l’abbia con bertinotti… meno ovvio – a mio avviso – che lo stesso risentimento lo provi chi non prova nessuna simpatia per “d’alema” (e tutto l’intero che indica) e spesso lo paragoni a berlusconi.

    p.s. il commento di gaioing forse rende più chiaro ciò che intendo dire (per lui prodi e tutto il cucuzzaro sono “l’inizio della nostra rovina”)

  4. @Mirkofabbri
    D’Alema? Di che stiamo parlando?
    Prodi fu sfiduciato alla Camera dei Deputati il 9 ottobre 1998 con 312 voti favorevoli e 313 contrari: l’ingresso di Rifondazione tra i banchi dell’opposizione causò la prima crisi parlamentare della storia dell’Italia repubblicana. (fonte Wiki)

  5. x il dibattito

    Bertinotti ha fatto bene a lasciare quella alleanza,pur senza saperlo con cognizione di causa.
    Il governo Prodi è quello che ha fatto la scelta di entrare nell’euro senza prima aver preteso che l’unione fosse, prima politica ed economica, poi anche monetaria.
    Per inciso nel governo Prodi militava Bersani che è l’esecutore (l’idea veniva dall’alto) del modello ibrido pubblico-privato che ha generato le spa dalle municipalizzate.
    La nostra rovina è iniziata da lì …Berlusconi non ha arrestato il ns declino , anzi ha fatto pure peggio.

  6. grazie per la risposta.
    “avremmo avuto meno berlusconi” … e … più d’alema!
    che per me non è esattamente la stessa cosa, mentre avevo capito che per molti (LEI compreso?) invece lo è.

  7. @Mirkofabbri
    ringrazio per il commento, ma dato che egli stesso si è premurato di escludere fra le chiavi di lettura le considerazioni a posteriori – “(poi ci sarebbe tutta la questione del “senno di poi”, ma è un discorso un po’ troppo lungo)” – credo di aver poco da replicare, essendo la mia, e quella più nobile di Moretti, proprio una riflessione ex post.
    Si intendeva: forse senza quell’autogol storico di Bertinotti avremmo avuto meno Berlusconi. Tutto qui, non ho altri argomenti.

  8. il post di andrea marzi non è dei più argomentati. si schiera apertamente con moretti prendendosi gioco di bertinotti per le scelte che fece 14 anni fa.
    faccio fatica a capire il rammarico in questo caso di una persona come marzi. se bertinotti avesse fatto scelte diverse, l’ulivo si sarebbe trovato davanti una strada più libera e probabilmente sarebbe rimasto al governo più a lungo. sono d’accordo (poi ci sarebbe tutta la questione del “senno di poi”, ma è un discorso un po’ troppo lungo).
    la denuncia di moretti, fin nei dettagli e anche nella sua forma indiscutibilmente acida, mi è stata rivolta (essendo stato io vicino a rifondazione comunista) più e più volte negli anni scorsi da fedelissimi del pd.
    una tale critica, anche un po’ aggressiva ed acida, da parte loro la capivo: quelli erano fedelissimi, si trovavano al governo ed avevano la giusta pretesa di rimanerci per provare a fare quello in cui credevano.
    ma, mi chiedo, che interesse politico avrebbe avuto una persona come marzi dal prolungarsi dell’esperienza di governo dell’ulivo? nell’ulivo non c’erano già forse tutti quei politici contro cui oggi marzi – e tutta una schiera di persone politicamente disorientate (e prego marzi di non considerarla un’offesa, ci sono anch’io in mezzo!) – si batte alacremente? l’ulivo non era forse già: prodi, veltroni, d’alema, ecc. ecc. ?

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