azienda MorellatoPoco più di un mese fa mi è capitata sotto gli occhi una notizia. Non è più “fresca” ma vale la pena dedicarle un post perché l’argomento interessa non solo l’Etica di ogni essere umano ma anche la sostenibilità, nel senso ambientale e più ampio del termine allo stesso tempo.

La Morellato è un’azienda toscana che dal 1965 opera nel campo della termotecnica, della climatizzazione, dell’installazione di impianti fotovoltaici e di attività di consulenza sul risparmio energetico. Già il claim del marchio “Morellato Energia” dice molto: etica e ambiente. Perché questa piccola azienda attraverso le sue due divisioni cerca di diffondere anche la cultura dell’energia pulita.

A luglio l’azienda ha ricevuto una richiesta di partecipazione ad una gara per lo sviluppo di una commessa da 30mila euro da parte della Wass, azienda del gruppo Finmeccanica che contribuisce allo sviluppo di tecnologia militare. Nonostante il periodo di crisi, i proprietari hanno condiviso una scelta con i propri dipendenti, ovvero quella di rifiutarsi di mettersi al servizio della tecnologia bellica. Sul web si è scatenato il passaparola e la diffusione virale di questo “gran rifiuto”. Alcuni lo hanno apprezzato tanto da sentirsi orgogliosi di essere rappresentati, una volta tanto, da un’Italia virtuosa, onesta e coraggiosa. Altri hanno etichettato il gesto come una manovra pubblicitaria.

Non so quale sia stato l’intento principale dei proprietari della Morellato. Certo è che non mi pare il caso di stare qui a disquisire se sia meglio elogiarli o smascherarli. Il punto è un altro: quante altre aziende, quante altre persone rifiuterebbero un’opportunità di guadagno per seguire i propri principi morali? In questo Paese mal gestito, bistrattato, deturpato… quanto vale un piccolo passo verso la correttezza e l’integrità? Beh, senza parlare di giusto o sbagliato, vi riporto un estratto sostanzioso della lettera che il titolare ha fatto pervenire a dipendenti e collaboratori, in parte per “scusarsi”, in parte per condividere una linea d’azione che, forse, porterà la Morellato a superare la crisi per aver fatto sentire qualcuno, me compresa, stranamente orgoglioso di essere italiano.

 

 

Pisa, 11 luglio 2012

Care amiche ed amici del Distretto di Economia Solidale AltroTirreno,

la crisi economica e finanziaria sta colpendo pesantemente il tessuto produttivo del nostro Paese. Una situazione generata dall’irresponsabilità di un’economia e di una finanza senza regole si sta sempre più tramutando in imprese che soffrono, lavoratrici e lavoratori in cassa integrazione, fatturati in caduta libera, come sta accadendo nei nostri territori per il caso delle aziende di cui sono titolare, la Morellato Termotecnica e la Morellato Energia.
La scorsa settimana è arrivata in ditta una richiesta di sopralluogo e, successivamente, di preventivo, dalla Wass, un’azienda parte del gruppo Finmeccanica e che contribuisce allo sviluppo di tecnologia militare.

Hanno proposto alla Morellato Termotecnica (la ditta del gruppo che si occupa di idraulica, climatizzazione e solare termico) una commessa da 30mila euro circa, 8-10 mila di utile, per diversi interventi tra cui una sistema di raffreddamento per una vasca da 10mila litri, usata nei loro laboratori. E’ una cifra importante, che potrebbe corrispondere a quello che si potrebbe ottenere con l’installazione di 38 climatizzatori o di 12 impianti di solare termico e che ci aiuterebbe a tamponare almeno temporaneamente i problemi dell’oggi. L’attuale situazione di crisi economica, con il crollo del fatturato e le difficoltà che stanno affrontando le nostre aziende, ci ha messo nelle condizioni di dover scegliere tra coerenza e necessità, tra accettare una commessa che avrebbe dato ossigeno alle casse ma derogando sui principii etici oppure rifiutare in nome di una coerenza di base, ma contraddicendo le basi della razionalità economica.

Abbiamo aperto una discussione interna ed un confronto con OdES, l’Officina dell’Economia Solidale di Pisa, a partire dal Patto per il Distretto di Economia Solidale che ci siamo impegnati a sottoscrivere lo scorso maggio e che definisce la cornice di coerenza e di cooperazione reciproca all’interno della quale gli aderenti al patto dovrebbero muoversi ed agire. Tutto questo ha portato a sviluppi importanti.

Lunedì scorso, dopo una riflessione sofferta, abbiamo deciso di mandare un’email alla Waas confermando l’intenzione di non procedere con la proposta commerciale. Nonostante la crisi aziendale non sia risolta né migliorata nel corso degli ultimi giorni. Un estrapolato del testo è qui sotto

“[…] Alla fine abbiamo deciso che non presenteremo la nostra offerta per l’impianto da installare […].
Siamo consapevoli che il nostro contributo alla realizzazione della struttura militare sarebbe stato marginale e certamente ci sarà un’altra azienda che ci sostituirà, ma non ce la sentiamo di mettere le nostre competenze al servizio di un’opera che potrà sviluppare tecnologia bellica.
Mi scuso per il tempo che le abbiamo sottratto e la ringrazio per la fiducia che ci aveva accordato […]”.

La discussione interna e la disponibilità dimostrata da OdES hanno aiutato ad evitare di fare un passo in una direzione insostenibile, almeno eticamente. Rimane però aperto tutto il resto: la necessità di dare risposte all’interno dell’azienda a chi, tra i lavoratori, potrebbe non capire; l’importanza di approfondire forme di solidarietà e collaborazione all’interno del Patto del Distretto di Economia Solidale; il ruolo positivo che ha giocato e che potrebbe giocare l’economia solidale nell’aiutare le persone (prima che le aziende) a non rimanere compressi tra necessità e coerenza.

Per questo crediamo importante andare avanti assieme, anche con il supporto  delle reti dell’economia solidale e sociale, perchè non debba più accadere che imprese come la nostra si debbano trovare in situazioni simili.
L’attuale momento storico è difficile per tutti e le vie d’uscita sono molte. Noi abbiamo scelto quella della cooperazione e dell’approccio etico all’economia. Nonostante i problemi, anche davanti alle difficoltà crediamo non si possa derogare su certi principii. Ma per poter andare avanti abbiamo bisogno anche di voi, del vostro sostegno e della vostra collaborazione.

Un caro saluto
Valerio Morellato
Titolare e amministratore
Morellato Termotecnica e Morellato Energia

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