Il PD e la non vittoria.Dopo la previsione dell’exploit parmigiano di Grillo e Pizzarotti – proprio quello delle elezioni a sindaco in cui come ha detto Bersani “il Pd non ha perso ma ha non vinto” – voglio tornare a “giocare alle previsioni” con i miei benevoli lettori.

Perciò dopo aver espresso auguri e dubbi sul M5S (sindaco m5s, a Parma non togliete il punto interrogativo)  vorrei provare a fare il Nostradamus sull’altro fronte della barricata, quella dei partiti. Si, perché la bravura mediatica e comunicativa di Grillo è stata proprio quella di farsi percepire come “altro” rispetto ai partiti, a tutti i partiti, pur in presenza di vistose lacune democratiche (ruolo fumoso e fini non chiari del tandem di testa Grillo-Casaleggio Associati) già rilevate su questo blog. Non è un caso che il M5S, cioè Grillo in persona, abbia sempre rifiutato apparentamenti. Non mescolarsi con gli altri, sottolineare tutte le differenze trasformando in gol propagandistici tutti gli assist che il sistema partitico alla deriva ti offre, questa la semplicissima ed efficace ricetta del comico e dei suoi seguaci.

Ma perché questa percezione di alterità? Quali modi e quante probabilità hanno i partiti della sinistra (la destra in questo momento non esiste ma presto tornerà a mettere fuori la sua testolina populista, visto che in Italia la destra è solo populista) di realizzare quell’intento che emerge anche fra i Pd che pur “vincitori” in molti comuni annunciano senza imbarazzi ai microfoni un futuro di grandi sconvolgimenti interni: “O si cambia o si muore”.

Credete davvero che il Pd sia capace di cambiare per evitare che la palla di neve parmigiana di oggi diventi una valanga inaudita fra 10 mesi alle politiche?

Ebbene, la vocina che mi aveva detto che Grillo avrebbe vinto a Parma ora sostiene che il Pd non riuscirà a cambiare ciò che è in così poco tempo. 

Infatti, cosa vuol dire “O si cambia o si muore”?

– Che il Pd cambierà i propri sistemi nell’assunzione di personale nei comuni smettendo di distribuire regalìe e privilegi?

A Bologna c’è un ex assessore della giunta Guazzaloca che sistematicamente indovina i nomi dei dirigenti nominati in comune con percentuali di 13 su 13. Altroché Nostradamus, questo è LeBron James!

– O che taglierà legami opachi con massonerie, palazzinari e cooperative?

Vedi l’inceneritore ora scongiurato a Parma, in una regione – Bologna docet – dove si fa poca raccolta differenziata perché se no non saprebbero come alimentare gli inceneritori di Hera.

– Come farà in 10 mesi a contrapporre ai grillini giovani ed inesperti – ma percepiti come extra casta – delle facce altrettanto credibili e animate dopo aver allevato per decenni yes man grigi e senza personalità, competenza e carisma* (lo yes man da essi selezionato ne è geneticamente privo) per non disturbare l’esecuzione di disegni più grandi di loro?

Un pollo sfuggito all’allevamento degli yes man in realtà il Pd lo avrebbe, ed ha una certa personalità e vivacità, in effetti. Ed anche una bella faccia da schiaffi che potrebbe funzionare, ma con tre grossi problemi:

è il bambino più grande del mondo,

è di una antipatia soprannaturale

ed infine è di destra. Si chiama… “Salve, sono…”

[youtube n7UDq2nuDOM 520]

Ok, ho giocato e scherzato, ma fra il serio e il faceto, non si dimentichi che un Pizzarotti sindaco, solo tre mesi fa sembrava una battuta. Di mesi alle politiche ne mancano ben dieci.

Quante cose possono succedere in dieci mesi in quest’Italia, fragile, disorientata e scivolosa come un’oliva del Martini? (Lo so, sono Pereira, ma un omaggio a Bond ogni tanto ci sta bene).

Pereira

2 Commenti

  1. e infatti Renzi è la loro unica chance e per quanto riguarda i suoi problemi:
    1- guardare il mondo con gli occhi dei bambini…magari
    2- innegabile, tutti quelli che rompono le scatole lo sono, però io non ne posso più dei “simpatici” o, meglio, di quelli che “fanno i simpatici”
    3- ammesso che abbia ancora senso la dicotomia destra/sinistra, per me non è un problema e non dovrebbe esserlo neanche per un partito di destra come il pd…

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