È in tutte le edicole italiane dal 5 dicembre la prova che c’è ancora qualcuno che non si rassegna. Vale la pena seguire chi con tale passione e competenza dà vita a periodici di questo genere, noi di Radio Pereira tifiamo per loro.
“Il mondo è così come lo abbiamo fatto noi. Se oggi è spietato è perché lo abbiamo reso spietato con i nostri comportamenti. Se cambiamo noi stessi possiamo cambiare il mondoe questo cambiamento comincia con un cambiamento nel linguaggio e nella comunicazione.” (Arun Gandhi)
Da questa convinzione è nata l’idea di Barricate, una rivista di informazione indipendenterivolta a tutti i cittadini direttamente coinvol
Il significato e il proposito del nostro progetto editoriale si possono riassumere in una frase: l’informazione fatta dai cittadini per i cittadini, per dare voce a chi non havoce. Intendiamo parlare a un’Italia che alcuni definirebbero “altra”, ma che in realtà è molto più diffusa di quanto non vogliano lasciarci credere i bombardamenti mediatici, che da un lato ci anestetizzano a forza di notizie insulse, frastuoni linguistici,bastoni e carote pubblicitarie che creano un problema per poter offrirne –a caro prezzo- la soluzione, e dall’altro veicolano immagini di noi stessi come gente superficiale, apatica, sprecona. Noi conosciamo invece un Paese che parla la lingua dell’impegno sociale e pratica la politica “vera”, che ha come obiettivo il bene di tutti oltre ogni tornaconto personale, un’Italia che pensa, ama, condivide, rispetta il suo territorio e le persone che lo abitano. A tutto questo vogliamo dare voce. Con mezzi ben poco potenti, nessun finanziamento pubblico, nessun editore navigato alle spalle, crediamo di poter fare un’informazione davvero incondizionata, perché nei fatti non dipendiamo da nessuno: il progetto è partito (con una cospicua dose di follia) grazie al sostegno di chi ha creduto in una possibile alternativa nell’informazione e nel linguaggio utilizzato per veicolarla.
Se la politica deve essere la risposta alle istanze della società e la società è l’insieme di persone che condividono una determinata cultura, la politica non può essere avulsa dalla cultura e dalla società, e non è possibile un cambiamento politico senza una rivoluzione culturale. Solo se liberi dal tracciato prestabilito e individualistico economia-crescita-consumo, che
Il nome Barricate è senz’altro forte e programmatico, e non prescinde dal suo significato storico. Le barricate le fa il popolo con quello che trova, quando è costretto a ribellarsi a causa dell’esasperazione di un potere opprimente, arroccato sulla difesa dei propri privilegi di casta, insensibile e sordo ai problemi della gente comune. Le barricate, però, non implicano il concetto di ribellione violenta, bensì rimandano a quello di resistenza collettiva: Barricate afferma
Barricate è formata da tre sezioni: una di informazione e approfondimento di temi a livello nazionale, una specifica su un territorio (ogni numero racconterà una regione o un’area geografica) e una dedicata alla grafica editoriale narrativa e satirica (vignette, strisce, fumetti, illustrazioni e grafica d’utilità sociale). La rivista contiene inoltre B!Ragazzi, un inserto staccabile dedicato ai giovanissimi da 8 a 12 anni, curato dall’Associazione Hamelin.
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