Ogni tanto il vecchio Pereira riceve l’invito a cena di una signora gentile insieme alla sua bella e numerosa famiglia e cucina un piatto prelibato che – cucinato a questo livello – merita decisamente di
essere ricordato in questa rubrica di saperi gastronomici popolari.

Roastbeef

Per fare un ottimo roosbeef occorre prima di tutto un’eccellente macellaio.
Infatti solo quest’ultimo ti può consigliare il pezzo migliore. Una parte del manzo che trovo adatta per quest’uso, è la noce.

Dopo aver salato il pezzo di carne, si puliscono 4/5 spicchi di aglio.
In una pirofila si mette 1/2 bicchiere circa di olio, gli spicchi d’aglio e un po’ di rosmarino.
Si inforna la profila dopo aver scaldato a circa 200 gradi.

Dopo circa 10-13 minuti si toglie dal forno la pirofila: con una forchetta si inizia a punzecchiare la carne, prima dal lato superiore e poi, girata, si punzecchia dall’altra parte.
Questa operazione è importante perché consente di togliere il sangue in eccesso.
Si aggiunge circa ½ bicchiere di brandy e si rimette in forno per circa 15 minuti.
La durata del tempo di cottura dipende dal peso della carne, mediamente oscilla tra i 25- 35 minuti.

Al termine della cottura si può procedere al taglio, aggiungendo come condimento, l’olio di cottura, ben caldo.

Volendo rendere ancora più voluttuoso il già godevole piatto, correggere delicatamente con vero aceto balsamico tradizionale.

Pereira

17 Commenti

  1. Rimango decisamente stupito dal fatto che chi difende l’assassinio venga considerato equilibrato mentre chi difende la vita sia considerato esagerato.
    Dunque uccidete pure, ma percarità siate educati e non alzate la voce. Prima la buona educazione, poi, e nei limiti del proprio ego, l’etica. Perfettamente in linea con i tempi.
    Quanto alla libertà del signor Pereira, essa non mi pare in pericolo, o quanto meno non mi pare che sia io a metterla in pericolo.
    Piuttosto noto un certo fastidio per la contestazione, da parte del signor Pereira, ma almeno questo, fortunatamente, e diversamente da ciò che riguarda la sua alimentazione, è un problema solo suo.
    Sia scusata questa intromissione che mette in serio pericolo la libertà del signor Pereira. Torno tra gli esagerati. Senza troppa superbia, sia chiaro, ché nessuno è perfetto. Ma sinceramente contento di non essere il Signor Pereira o la Signorina M.
    Saluti.

  2. Cara signorina M,
    più che le sue scuse, urgono i miei ringraziamenti per il suo intervento. Quello che ci vedo (e apprezzo) è un equilibrio squisitamente femminile.
    Ecco, vorrei fare una considerazione di genere: non conosco nessuno (ma ringrazio indistintamente tutti) di coloro che scrivono e commentano, ma direi che mi succede spesso di notare, sul web come nella vita, che spesso i maschi (immagino che Basta Morti sia maschio) hanno posizioni più focose e scomposte e le femmine un garbo e un equilibrio riconoscibili e felicemente disarmanti.
    Sarà per questo che non vorrei le quote rosa ma proprio l’inibizione alla eleggibilità di maschi nei ruoli istituzionali più importanti.
    Grazie di esistere, signorina M,
    a lei e alle sue meravigliose colleghe su questa terra.

    Suo Pereira

  3. Confesso che è da appena 10 minuti che conosco questo sito (un collegamento wikipediano dalla voce “sostiene Pereira” libro che ho terminato di leggere questa mattina alle 08,55 in metro) però mi sento un po’ colpita da quanto ha scritto Basta Morti….francamente anche io lo trovo un po’ esagerato…a prescidere dal discorso che sia giusto o meno mangiare carne (e io non sono vegetariana) perchè è inamissibile imporre un sacrificio ad un animale (non condivido)…ecco, siamo liberi di mangiare ciò che ci piace…e di scriverlo sui nostri blog… Io sto bene così.
    Scusate se mi sono infilata in un discorso un po’ più complicato…forse non ho letto in maniera approfondita..ma non accetto che si possa limitare la libertà di espressione di una persona che scrive sul suo blog!
    Signorina M.

  4. Sono onnivoro e amante del buon cibo,
    fino a che la Costituzione me lo consentirà continuerò a mangiare carne e pubblicare ricette tanto a base di carne quanto di verdure o altro.
    Non è obbligatorio condividere le cose di cui scrivo sul mio blog, la mia idea di resistere al brutto è anche questa, se altri ne hanno un’altra sono liberi di aprire un blog e diffonderla senza venire a dirmi cosa devo o non devo fare nel mio.
    Prego non esagerare.
    Grazie.

  5. Andrea, no, non sono stato vegetariano da sempre, ma solo da quando l’età della ragione – non in senso anagrafico – me lo ha permesso. Se con ciò intendi che io non debba scagliarmi contro gli onnivori, dato che lo sono stato, non posso che darti ragione. E nei fatti non mi scaglio contro gli onnivori, come si evince anche dal mio ultimo commento.
    Mi scaglio contro chi, come Pereira, fa pubblicità, promuove e sostiene l’onnivorismo (io posso anche avere una debolezza, ci mancherebbe, ma tra il vivere la mia debolezza e promuoverla ne passa).
    E mi mette tristezza ritrovare, anche in merito a questioni importanti (stiamo parlando di morti), la tendenza a cadere nel pressapochismo che contraddistingue quasi tutto l’opinare espresso dalla nostra società, e che produce etichette e formule pronte all’uso, funzionali all’autoassoluzione perenne, che garantiscono il proseguimento dell’azione di mercato (e in questo caso di massacro) e che chiudono la via a una promozione di valori.

    Quanto al lavoro, so bene che è un problema e mi ci ritrovo ogni volta. Ciononostante continuo, anche se capisco chi, specialmente di questi tempi, non se la sente.

  6. Sinceramente Agnese non penso che la tua teoria sia corretta,al contrario,è il diventare stanziali (e quindi coltivatori ed allevatori)che ha cambiato l’uomo,la civiltà e la cultura.Interessante il libro citato,son curioso di vedere se conferma quanto detto.
    Basta Morti tu sei stato vegetariano da sempre?
    Quello che mi dice Gandhi è che è il sacrificio(anche in senso lato)di un essere vivente a dover avere un senso,mangiare carne è imporre un sacrificio ad un altro essere vivente,e questo è inaccettabile.Addirittura quando ancora mi trovo a dover mangiare carne ne sento spesso l’odore di morte,davvero.Ma ci sono occasioni(al lavoro ad esempio,e il mio è un lavoro particolare…)in cui il mio essere vegetariani imporrebbe sacrifici ad altri,non ancora pronti a capire questa cosa,e allora qui il mio diventerebbe fargli subire la mia scelta,imporre una cosa,un sacrificio ad altri.Quindi io evito la carne,evito di dar fastidio ad altri per questo,e lotto allo stesso tempo perchè almeno l’allevamento sia sostenibile per l’ambiente e rispettoso per gli animali,anche se difficilmente empatico…

  7. Non stiamo parlando di aquile e pantere.
    L’onnivorismo è un risultato evolutivo, e consiste in una possibilità, non in una necessità materiale né in un dovere morale.
    Naella natura ci siamo già, dato che esistiamo, e non posiamo uscirne. Se una cosa fosse contronatura, checché ne dica Povia, non esisterebbe.
    Il commento non è fuori luogo perché qua sopra c’è un post che istiga a farsi complici di un massacro in un blog che sostiene di “resistere al brutto”.

    Rimane il fatto che ho sempre forti sospetti sugli eventuali sensi di colpa degli onnivori, dato che quasi nessuno riesce semplicemente a dire “Sì, io ammazzo perché non me ne frega niente, perché mi piace la braciola di maiale”, e invece quasi tutti desiderano, con scarsa tenuta logica, giustificare la loro condotta.

  8. Quando mi porterai una pantera o un’aquila vegetariane (di loro spontanea volontà, ovviamente, non perché in cattività), allora darò ragione a te e ai tuoi commenti (del tutto fuori luogo, se mi permetti).
    Siamo esseri onnivori. Quello a cui dobbiamo tornare è la naturalità e l’equilibrio, “tutto” qui.

  9. “Nel bene e nel male, se siamo qui è grazie ad una bistecca.”

    Può darsi che uno sia al mondo a causa di uno stupro; ciò in nessun modo dimostra che egli sia giustificato a stuprare.

  10. Gli animali si mangiano tra loro. Con molto più criterio di noi, ne convengo, ma lo fanno.
    Il problema è che noi siamo usciti dalla catena alimentare, creando scompiglio (v. l’eliminazione quasi totale di predatori naturali).

    Comunque gli ominidi hanno vinto la selezione naturale contro i mangiatori di semi proprio perché hanno iniziato ad essere carnivori. Nel bene e nel male, se siamo qui è grazie ad una bistecca.

  11. Sarò meno ermetico, anche se devo dire che sono molto incazzato, perché certe cose mi fanno molto incazzare.
    A Andrea Zucchi rispondo che il rispetto è zero senza empatia. E che i pastori possono essere umani quanto vogliono e civilissimi e sacrali come un disco progressive del ’73, ma un morto è un morto.
    A Pereira rispondo che una sega alle mie papille gustative non varrà mai un secondo di vita di una zanzara.
    Altro non vedo, se non ipocrisia.
    Non c’è alcuna giustificazione al mondo per mangiare animali.
    Saluti.

  12. Capisco le posizioni.
    Del resto cerco un confronto, non consensi e ogni opinione è lecita.
    Anche io per ragioni di età mi sto orientando verso un maggior consumo di verdure che cucinate o condite con perizia possono perfino costituire pietanze golose.
    Si, perché il piacere del cibo – vegetale o animale che ne sia l’origine – rimane un bisogno fondamentale. Senza Eros non si vive e visto che di Thanatos non ci possiamo liberare…
    Consiglio un bellissimo libro di Jared Diamond, intitolato “Armi, acciaio e malattie”. Racconta in maniera straordinariamente fluida il passaggio dell’uomo all’agricoltura, all’allevamento, all’uso del latte vaccino e i relativi “salti” che queste abitudini hanno portato nello sviluppo delle popolazioni. Interessantissimo.

  13. Sai,anche io sto vivendo un lento avvicinamento al vegetarianesimo(lento perchè è difficile cambiare le proprie abitudini che hanno 30 anni di storia,ma forse ancor più assestarsi col mondo esterno che vegetariano proprio non è…in più,per situazioni personali,la mia scelta crea problemi ad altri quindi, anche se non è un buon motivo, è ancor più difficile farla fino in fondo,o minimo richiede del tempo),sia per il rifiuto della barbarie che mostra anche il video che proponi,che conoscevo,sia per motivi gandhiani, sia per motivi etici legati alla sostenibilità ambientale degli allevamenti.Bisogna sapere che il primo ed il terzo fattore sono risolvibili,in quanto basterebbe orientarsi(come molta gente per fortuna sta già facendo)verso qualcosa di più civile,ed umano,e quindi anche sostenibile:sono nel mondo dei Gas(gruppi di acquisto solidale) da parecchio,oltretutto come referente di un pastore e,nonostante io non compri carne per me ma solo latticini,vedo coi miei occhi il grado di rispetto per l’ambiente e per gli animali di persone come queste.Che scelgono profitti minori,il vero biologico e vivono la natura in maniera quasi sacrale.Se si cominciassero a fare scelte più consapevoli…Ma il fatto è che questo vale ormai per tutto:la maggioranza si limita a prendere ciò che gli viene prima suggerito e poi proposto,sia esso cibo o cultura,politica etc…Per il fattore gandhiano,la cosa è personale,e complessa,e sarebbe lungo e fuori luogo spiegarla qui…ha a che fare cmq col rispetto degli altri,umani o non…

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